giovedì 15 marzo 2012

Bocconi, ma quale economia ?

Una università, penso, oltre ad istruire dovrebbe essere una fabbrica di idee, evoluzioni e soluzioni ai problemi che aggrediscono il mondo e l'umanità.

Ma questo punto una domanda mi nasce spontanea:

"Ma gli Economisti cosa studiano, I professori della Bocconi, cosa insegnano ?"

Resta il fatto che gli "incapaci" che popolano le università di economia, probabilmente, hanno perso (ammesso che l'abbiamo mai avuto) il vero significato della parola Economia

Nell'ambito delle scienze sociali l'economia - dal greco οἱκονομία composto da οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos), "norma" o "legge" e quindi "regole della casa" ma anche, più estensivamente, "gestione del patrimonio", "amministrazione"- è la scienza che analizza la produzione, lo scambio, la distribuzione ed il consumo di beni e servizi - [Wikipedia]


Gli economisti dovrebbero essere in grado di prevedere, basandosi sulla storia del genere umano, quale sarà il nostro futuro, se di economia si parla, allora dovrebbero sapere quali risorse abbiamo ed avremo a disposizione, e soprattutto quali regole applicare per rendere la vita di tutti migliore.

Questo, in teoria, dovrebbe essere l’obbiettivo primario di tutti gli scienziati, ovvero di tutti i ricercatori, studiosi, professori ed insegnanti, istruire chi studia a far si che il mondo di domani sia un posto migliore.

Ora è chiaro che nessuno di questi sta facendo quello che sarebbe giusto fare. È drammaticamente logico, che oltre a fare disinformazione, mala-istruendo i futuri economisti, stanno costringendo il mondo alla stasi sociale e tecnologica. Affermo questo perché ormai ho appreso tutta una serie di concetti che si sono palesati nell’arco degli ultimi quarant’anni, è chiaro che continueremo ad andare a benzina fino all’ultimo a causa degli interessi economico-monetari, così come si continuerà a morire sulle strade perché anche questo fa PIL, e quindi non vedremo mai le GoogleCars (tanto per capirci) applicate alle auto di tutti i giorni, perchè le auto che guidano da sole, non si rompono e non vanno a sbattere e non infrangono le leggi, e questo sarebbe catastrofico per un sistema economico basato sul consumismo. 

Il fallimento di questo sistema deriva direttamente dall’immobilismo dei “ricercatori” economici, che non hanno mai avuto il coraggio di dire alla gente che la tecnologia aumenterà i disoccupati, anziché studiare ad una sana economia, basata sulla salute, sulla qualità della vita e sulla conservazione delle risorse, si sono fatti corrompere dal sistema monetario, vendendo il futuro dell’umanità e dei vostri figli, ad una massa di banchieri che sono pronti a scatenare guerre e ad avvelenare intere popolazioni, penso a Chernobil, Fukujma,  ma anche al disastro in Ungheria, dove i fanghi tossici di una fabbrica di alluminio hanno ricoperto 40 chilometri di territorio, pur di specularci sopra.

E così mentre le risorse finiscono, il petrolio sale a 1.80€, il mondo va in malora a causa dell’inquinamento e  la metà di tutte le specie esistenti sulla Terra sono a rischio di estinzione entro la fine del secolo...

Mi sento in dovere di fare i mei complimenti a Bocconiani, per l’ottimo lavoro svolto in questi ultimi 50anni, per come hanno saputo dare consigli e linee guida per far si che il sistema economico mondiale diventasse più equo, sensato ed economicamente stabile.

Sicuramente, non sono uno scienziato, ma altrettanto sicuramente non lo sono nemmeno loro,ne tanto nemmeno possono definirsi dei ricercatori, e non possono nemmeno definirsi una Università perché questo termine significa "istituzione di alta cultura"  di formazione superiore costituita da un gruppo di strutture scientifiche finalizzate alla didattica e alla ricerca.

Di alto e di cultura alla Bocconi, così come in tutti gli altri istituti economici del genere, non c’è assolutamente niente, i pochi che hanno provato a far sentire la loro voce prospettando economie differenti come la Steady State Economy, sono stati clamorosamente ridotti al silenzio....e noi alla fame.


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